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Vittime dell'Olocausto e memorie di una liberazione parziale


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Di IoNoI  - 29 gennaio 2020 ore 00:52:14
Tags: olocausto, Shoah, liberazione, antisemitismo, Auschwitz
Categoria: storia, cultura, società
 

Neanche cent'anni sono passati, eppure, quel tempo così lontano rivive nella memoria di pochi superstiti scampati alle assurde atrocità del nazismo e di pochi sopravvissuti ancora viventi ed arrivati ai giorni nostri.

Con discreta frequenza vengono trasmessi documentari con filmati del tempo, pubblicate immagini ingiallite raccolte dai vari media o da mostre e musei che ripercorrono le tappe della guerra permettendo a noi di farci una sorta di idea di cosa sia avvenuto in quei tempi durissimi.

Fortunatamente qualcuno ancora disposto a fornirci resoconti dell'epoca vissuti in prima persona può farci comprendere almeno in parte le sofferenze patite durante i rastrellamenti, le prigionie nei campi di concentramento e gli stermini nei lager.

Forse non è ancora passato troppo tempo.

Qualcuno può ancora ripescare dalla propria memoria quegli orrori, quei ricordi indelebili impressi forse più nell'anima che nella mente.

No, non è passato abbastanza tempo perchè questi ricordi si perdano nel buio della notte, nella senilità e nella morte del corpo.

È un tempo che vive inoltre ancora oggi grazie allo spirito di molte persone che con gesta di affetto e compassione continuano a far mantenere i riflettori puntati su un argomento così delicato. Uno dei periodi più bui dell'intera esistenza umana.

Tempi remoti che non hanno ancora sufficientemente allontanato dal presente ineluttabili violenze né fermato la giostra della perversione che ancora crudelmente distribuisce morte tra i vari popoli nel mondo.

Siamo una civiltà che non ha ancora fatto i conti con il proprio passato perchè si, le generazioni si rinnovano e le persone cambiano ma non comprendono i segnali che il male si sta rigenerando con formule diverse ma altrettanto orribili. Mutando solo nella veste.

Facciamo attenzione a distinguere e non sottovalutare certi fenomeni apparentemente limitati e legati alla persecuzione, la discriminazione razziale che si sta diffondendo sempre più prepotentemente nel mondo.
Sono fattori condizionati dai massicci flussi migratori degli ultimi anni e dalle politiche intolleranti che ottengono sempre più consensi tra le persone che manifestano insofferenza riguardo questi fatti.

Le persone vanno educate, nutrite di sentimenti positivi e buoni propositi, altrimenti gli è facile prendere cattive strade se sono incitati a farlo.

L'innata capacità dell'uomo di odiare, disprezzare, fare del male lucidamente con fredda strategia e cruda insensibilità, distruggere, annientare utilizzando qualsiasi scusa politica o religiosa non può più continuare ad essere assecondata o sminuita dagli organi vigilanti e competenti.

Facciamo tesoro degli errori passati e ricordiamo che il giorno della memoria con il quale commemoriamo le vittime dell'Olocausto una sola volta all'anno va portato tutti i giorni dentro al nostro cuore. Per non dimenticare... Mai!





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