Consideriamo l'evoluzione ed il progresso dell'umanità come risultato di un costante investimento attraverso la ricerca del benessere economico e il piacere fisico del proprio appagamento sensoriale.
Con questi presupposti il genere umano ha focalizzato la propria attenzione verso il miglioramento delle proprie condizioni di vita nella salute e nella medicina, per poter vivere più a lungo e poter godere maggiormente di tutti quei piaceri di cui l'intrinseca ottusaggine lo rende schiavo.
Avido ed ingordo nel suo vivere quotidiano, incapace di porsi limiti consumando tutto ciò di cui dispone con la foga di chi sa che è sempre meglio approffittare finchè ce n'è ed abbuffarsi anche quando non è necessario. Non sa distinguere il necessario dal futile, confonde il naturale istinto di sopravvivenza con l'ossessivo desiderio di possedere.
È evidente di come le ansie e le sofferenze delle persone di nuova generazione spesso siano connesse al mancato conseguimento di qualcosa di momentanea tendenza nel mercato sociale o al mancato possesso di un bene di consumo per soddisfare il proprio ego ed elevare il proprio prestigio e il proprio rango.
Il distorto desiderio di materia ha bloccato l'evoluzione naturale a cui era destinato: quella intellettuale, dello spirito e della coscienza, dei sentimenti e dei buoni propositi nei confronti del prossimo.
Il progresso deve essere collettivo e parallelo a quello individuale dove tutto ciò che può essere migliorato deve essere funzionale ad uno sviluppo globale a disinteresse economico.
Solo un tragico evento di grande impatto su scala mondiale può interrompere questa folle corsa delle persone verso lo stupido, insensato, perverso desiderio di abbuffarsi sempre di più di sostanza, di trasgressione e quant'altro possa soddisfare i propri vizi capitali.
L'uomo non impara a comprendere quanto inutilmente investa il proprio tempo a disposizione che solo gli viene concesso per riconoscere i propri errori e a comprendere quanto di buono può essere praticato.
Ora, quest'epidemia che piomba sulle nostre vite, il Coronavirus, può essere considerato come un monito per il nostro stile di vita.
Esso si diffonderà in tutto il mondo e sarà inevitabile. Moriranno molte persone.
Saremo costretti ad abbandonare i nostri lavori, le nostre abitudini, i nostri contatti con le persone che ci sono care.
Umanità fermati, vivi semplicemente ed apprezza l'essenziale!
L'uomo prenda coscienza della straordinaria occasione che gli offre la natura. Rifletta su se stesso, si fermi, si liberi delle goderecce zavorre sensoriali che lo attanagliano, per poi ripartire, riprendere per mano la via del proprio cammino esistenziale verso strada della chiarezza interiore.